Monday 31 December 2012

Ricordi di Mario Aurelio

Tratto dai Ricordi di Marco Aurelio, Libro X, tra il 170 e il 180 dopo Cristo:
Sarai dunque un giorno davvero buona, anima mia? e semplice e una e ignuda? e più visibile del corpo che tutta ti avvolge? Potrai dunque un giorno gustar condizione di pieno amore, di affetto immenso? E sarai davvero completa un giorno nella tua sazietà? con quello che oggi ti manca? Oh!… allora non desidererai più nulla, non cercherai più nulla, non cosa vivente, non inanimata cosa da cui attingere qualche godimento; non desidererai che ti sia concesso altro tempo, perché il piacere duri più a lungo, non opportunità di luogo, di spazio, di clima; non relazione e simpatie di compagni; bensì ti sentirai contenta della tua condizione presente, lieta di tutto quanto ti avviene. E infonderai in te persuasione che quanto possiedi, dagli Dei ti è concesso; e che tutto va bene, e che tutto anzi andrà bene, quello che agli Dei è caro e quello che intendono mandarti per dar salute a questo Vivente perfetto, buono, giusto e bello; questo Vivente che tutte le cose viene ingenerando e le contiene e le abbraccia e le raccoglie, via via che si dissolvono, per generazioni di simili altre. Sarai dunque davvero un giorno così? Un’anima capace di vivere in comune società con Dei e con uomini? un’anima che non conoscerà mai rimprovero, che non dovrà mai riceverne?

Friday 16 November 2012

Aldo Busi a Otto e Mezzo

L'intervista di ieri sera allo scrittore Aldo Busi, che Aldo Grasso definisce:
ricolmo di registri diversi, di osservazioni che squartano e di contraddittorietà gioiose, di atteggiamenti versatili, irrefrenabili e di perfidie psicologiche

Thursday 15 November 2012

Saturday 27 October 2012

Crozza diventa Schettino

Cliccate qui per vedere la trasformazione del comico Crozza nel comandante Schettino:

Friday 19 October 2012

Proiezione di Deserto Rosso

Venerdi' 9 Novembre verra' proiettato Deserto Rosso nella sala 03MS01 (University of Surrey) alle 18.45.
Red Desert (Italian: Deserto rosso) is a 1964 Italian film directed by Michelangelo Antonioni and starring Monica Vitti with Richard Harris. Written by Antonioni and Tonino Guerra, the film is about a woman trying to survive in the modern world of cultural neurosis and existential doubt. "Red Desert," Antonioni's first colour film, is renowned for stunningly coloured industrial landscapes which express the unease, alienation, and vivid perceptions of the main character. Deserto rosso was awarded the Golden Lion at the 25th Venice Film Festival in 1964
.

Friday 5 October 2012

Ho picchiato la testa

Cliccate qui per ascoltare il bel pezzo di Bobo Rondelli Ho picchiato la testa Ed ecco il testo:
Ho picchiato la testa, lasciatemi stare Non lo vedete? Non son più normale. Ho picchiato la testa, lasciatemi dormire Avvertitemi quando è pronto da mangiare. Ma se lei chiamerà mandatemela di qua. E' perchè son malato, tutti mi tormentano E' perchè son sbagliato, tutti ne approfittano. Andate in comune, chiedete la pensione così in questo stato non posso lavorare perchè ho picchiato la testa non sono più normale, non sono più capace di intendere e volere Ma se lei chiamerà mandatemela di qua. E' perchè son malato tutti ne approfittano E' perchè son malato tutti ne approfittano.

Saturday 29 September 2012

Il ritorno di Montalbano

Montalbano torna sulla BBC4 con la seconda serie. Sono stati gia' trasmessi cinque episodi, ne rimangono ancora sette tra cui le Ali della Sfinge in onda questa sera. Maggiori informazioni sul sito della BBC4 http://www.bbc.co.uk/programmes/b01cbq6b/broadcasts/2012/09

Friday 10 August 2012

Simply Italian

Cliccate su questo link per guardare i primi due episodi della trasmissione sulla cucina italiana Simply Italian, trasmessa da Channel 4: http://www.channel4.com/programmes/simply-italian/4od#3391456

Sunday 24 June 2012

Fantozzi e la partita Inghilterra Italia

Non si scambiavano commenti... nel buio della sala correvano voci incontrollate pazzesche. Si diceva che l'Italia stava vincendo per venti a zero e che aveva segnato anche Zoff di testa su calcio d'angolo...

Tuesday 12 June 2012

L'educazione sentimentale - I mostri

L'educazione sentimentale e' uno dei 20 episodi che compongono il film I Mostri ('63), uno dei film piu' belli di Dino Risi. Questo episodio fotografa in maniera tagliente e molto attuale il modo di pensare ed agire del furbo :

Ovidio - Il mito di Narciso

Questo testo racconta il mito di Narciso in una delle versioni piu' famose, quella tratta dal poema epico Le Metamorfosi del poeta Ovidio, nato in Abruzzo a Sulmona (43 A.C.-18):
Rimasta incinta, la bellissima ninfa partorì un bambino che sin dalla nascita suscitava amore, e lo chiamò Narciso. Interrogato se il piccolo avrebbe visto i giorni lontani di una tarda vecchiaia, l'indovino aveva risposto: "Se non conoscerà sé stesso". A lungo la predizione sembrò priva di senso, ma poi l'esito delle cose, il tipo di morte e la strana follia la confermarono. Di un anno aveva ormai superato i quindici il figlio di Cefiso e poteva sembrare tanto un fanciullo che un giovane: più di un giovane, più di una fanciulla lo desiderava, ma in quella tenera bellezza v'era una superbia così ingrata, che nessun giovane, nessuna fanciulla mai lo toccò. Mentre spaventava i cervi per spingerli dentro le reti, lo vide quella ninfa canora, che non sa tacere se parli, ma nemmeno sa parlare per prima: Eco che ripete i suoni. Allora aveva un corpo, non era voce soltanto; ma come ora, benché loquace, non diversamente usava la sua bocca, non riuscendo a rimandare di molte parole che le ultime. Questo si doveva a Giunone, perché tutte le volte che avrebbe potuto sorprendere sui monti le ninfe stese in braccio a Giove, quella astutamente la tratteneva con lunghi discorsi per dar modo alle ninfe di fuggire. Quando la dea se ne accorse: "Di questa lingua che mi ha ingannato", disse, "potrai disporre solo in parte: ridottissimo sarà l'uso che tu potrai farne". E coi fatti confermò le minacce: solo a fine di un discorso Eco duplica i suoni ripetendo le parole che ha udito. Ora, quando vide Narciso vagare in campagne fuori mano, Eco se ne infiammò e ne seguì le orme di nascosto; e quanto più lo segue, tanto più vicino alla fiamma si brucia, come lo zolfo che, spalmato in cima ad una fiaccola, in un attimo divampa se si accosta alla fiamma. Oh quante volte avrebbe voluto affrontarlo con dolci parole e rivolgergli tenere preghiere! Natura lo vieta, non le permette di tentare; ma, e questo le è permesso, sta pronta ad afferrare i suoni, per rimandargli le sue stesse parole. Per caso il fanciullo, separatosi dai suoi fedeli compagni, aveva urlato: "C'è qualcuno?" ed Eco: "Qualcuno" risponde. Stupito, lui cerca con gli occhi in tutti i luoghi, grida a gran voce: "Vieni!"; e lei chiama chi l'ha chiamata. Intorno si guarda, ma non mostrandosi nessuno: "Perché", chiede, "mi sfuggi?", e quante parole dice altrettante ne ottiene in risposta. Insiste e, ingannato dal rimbalzare della voce: "Qui riuniamoci!" esclama, ed Eco che a nessun invito mai risponderebbe più volentieri: "Uniamoci!" ripete. E decisa a far quel che dice, uscendo dal bosco, gli viene incontro per gettargli, come sogna, le braccia al collo. Lui fugge e fuggendo: "Togli queste mani, non abbracciarmi!" grida. "Possa piuttosto morire che darmi a te!". E lei nient'altro risponde che: "Darmi a te!". Respinta, si nasconde Eco nei boschi, coprendosi di foglie per la vergogna il volto, e da allora vive in antri sperduti. 36 Ma l'amore è confitto in lei e cresce col dolore del rifiuto: un tormento incessante le estenua sino alla pietà il corpo, la magrezza le raggrinza la pelle e tutti gli umori del corpo si dissolvono nell'aria. Non restano che voce e ossa: la voce esiste ancora; le ossa, dicono, si mutarono in pietre. E da allora sta celata nei boschi, mai più è apparsa sui monti; ma dovunque puoi sentirla: è il suono, che vive in lei. Così di lei, così d'altre ninfe nate in mezzo alle onde o sui monti s'era beffato Narciso, come prima d'una folla di giovani. Finché una vittima del suo disprezzo non levò al cielo le mani: "Che possa innamorarsi anche lui e non possedere chi ama!". Così disse, e la dea di Ramnunte assentì a quella giusta preghiera. C'era una fonte limpida, dalle acque argentee e trasparenti, che mai pastori, caprette portate al pascolo sui monti o altro bestiame avevano toccato, che nessun uccello, fiera o ramo staccatosi da un albero aveva intorbidita. Intorno c'era un prato, che la linfa vicina nutriva, e un bosco che mai avrebbe permesso al sole di scaldare il luogo. Qui il ragazzo, spossato dalle fatiche della caccia e dal caldo, venne a sdraiarsi, attratto dalla bellezza del posto e dalla fonte, ma, mentre cerca di calmare la sete, un'altra sete gli nasce: rapito nel porsi a bere dall'immagine che vede riflessa, s'innamora d'una chimera: corpo crede ciò che solo è ombra. Attonito fissa sé stesso e senza riuscire a staccarne gli occhi rimane impietrito come una statua scolpita in marmo di Paro. Disteso a terra, contempla quelle due stelle che sono i suoi occhi, i capelli degni di Bacco, degni persino di Apollo, e le guance lisce, il collo d'avorio, la bellezza della bocca, il rosa soffuso sul niveo candore, e tutto quanto ammira è ciò che rende lui meraviglioso. Desidera, ignorandolo, sé stesso, amante e oggetto amato, mentre brama, si brama, e insieme accende ed arde. Quante volte lancia inutili baci alla finzione della fonte! Quante volte immerge in acqua le braccia per gettarle intorno al collo che vede e che in acqua non si afferra! Ignora ciò che vede, ma quel che vede l'infiamma e proprio l'illusione che l'inganna eccita i suoi occhi. Ingenuo, perché t'illudi d'afferrare un'immagine che fugge? Ciò che brami non esiste; ciò che ami, se ti volti, lo perdi! Quella che scorgi non è che il fantasma di una figura riflessa: nulla ha di suo; con te venne e con te rimane; con te se ne andrebbe, se ad andartene tu riuscissi. Ma né il bisogno di cibo o il bisogno di riposo riescono a staccarlo di lì: disteso sull'erba velata d'ombra, fissa con sguardo insaziabile quella forma che l'inganna e si strugge, vittima dei suoi occhi. Poi sollevandosi un poco, tende le braccia a quel bosco che lo circonda e dice: "Esiste mai amante, o selve, che abbia più crudelmente sofferto? Voi certo lo sapete, voi che a tanti offriste in soccorso un rifugio. Ricordate nella vostra lunga esistenza, quanti sono i secoli che si trascina, qualcuno che si sia ridotto così? Mi piace, lo vedo; ma ciò che vedo e che mi piace non riesco a raggiungerlo: tanto mi confonde amore. E a mio maggior dolore, non ci separa l'immensità del mare, o strade, monti, bastioni con le porte sbarrate: un velo d'acqua ci divide! E lui, sì, vorrebbe donarsi: ogni volta che accosto i miei baci allo specchio d'acqua, verso di me ogni volta si protende offrendomi la bocca. Diresti che si può toccare; un nulla, sì, si oppone al nostro amore. Chiunque tu sia, qui vieni! Perché m'illudi, fanciullo senza uguali? Dove vai quand'io ti cerco? E sì che la mia bellezza e la mia età 37 non sono da fuggire: anche delle ninfe mi hanno amato. Con sguardo amico mi lasci sperare non so cosa; quando ti tendo le braccia, subito le tendi anche tu; quando sorrido, ricambi il sorriso; e ti ho visto persino piangere, quando io piango; con un cenno rispondi ai miei segnali e a quel che posso arguire dai movimenti della bella bocca, mi ricambi parole che non giungono alle mie orecchie. Io, sono io! l'ho capito, l'immagine mia non m'inganna più! Per me stesso brucio d'amore, accendo e subisco la fiamma! Che fare? Essere implorato o implorare? E poi cosa implorare? Ciò che desidero è in me: un tesoro che mi rende impotente. Oh potessi staccarmi dal mio corpo! Voto inaudito per gli amanti: voler distante chi amiamo! Ormai il dolore mi toglie le forze, e non mi resta da vivere più di tanto: mi spengo nel fiore degli anni. No, grave non mi è la morte, se con lei avrà fine il mio dolore; solo vorrei che vivesse più a lungo lui, che tanto ho caro. Ma, il cuore unito in un'anima sola, noi due ora moriremo". Dice, e delirando torna a contemplare quella figura, e con le sue lacrime sconvolge lo specchio d'acqua, che increspandosi ne offusca lo splendore. Vedendola svanire: "Dove fuggi?" esclama. "Fèrmati, infame, non abbandonare chi ti ama! Se non posso toccarti, mi sia permesso almeno di guardarti e nutrire così l'infelice mia passione!". In mezzo ai lamenti, dall'orlo in alto lacera la veste e con le palme bianche come il marmo si percuote il petto nudo. Ai colpi il petto si colora di un tenue rossore, come accade alla mela che, candida su una faccia, si accende di rosso sull'altra, o come all'uva che in grappoli cangianti si vela di porpora quando matura. Specchiandosi nell'acqua tornata di nuovo limpida, non resiste più e, come cera bionda al brillio di una fiammella o la brina del mattino al tepore del sole si sciolgono, così, sfinito d'amore, si strugge e un fuoco occulto a poco a poco lo consuma. Del suo colorito rosa misto al candore ormai non v'è più traccia, né del fuoco, delle forze, di ciò che prima incantava la vista, e nemmeno il corpo è più quello che Eco aveva amato un tempo. Ma quando lei lo vide così, malgrado la collera al ricordo, si addolora e ogni volta che l'infelice mormora 'Ahimè', rimandandogli la voce ripete 'Ahimè', e quando il ragazzo con le mani si percuote le braccia, replica lo stesso suono, quello delle percosse. Le ultime sue parole, mentre fissava l'acqua una volta ancora, furono: "Ahimè, fanciullo amato invano", e le stesse parole gli rimandò il luogo; e quando disse 'Addio', Eco 'Addio' disse. Poi reclinò il suo capo stanco sull'erba verde e la morte chiuse quegli occhi incantati sulle fattezze del loro padrone. E anche quando fu accolto negli Ínferi, mai smise di contemplarsi nelle acque dello Stige. Un lungo lamento levarono le Naiadi sue sorelle, offrendogli le chiome recise; un lungo lamento le Driadi, ed Eco unì la sua voce alla loro. Già approntavano il rogo, le fiaccole da agitare e il feretro: il corpo era scomparso; al posto suo scorsero un fiore, giallo nel mezzo e tutto circondato di petali bianchi.

Saturday 9 June 2012

Sentinelle di montagna

Una riflessione sui paesini di montagna e le loro viuzze, scritto da un'amica che preferisce rimanere nell'anonimato:
Amo le viuzze dei paesini. La mia non è mai una semplice passeggiata o una curiosità turistica “mordi e fuggi”. In un vicolo cerco sempre la “full immersion” nell’Invisibile che – come Pollicino - lascia tracce per segnare il sentiero: una briciola di quà un altra di là, per proseguire con sicurezza verso il …ritorno/nuova/partenza. I “segnapercorso” sono elementi semplici e..di semplice identificazione: una lanterna - dei vasi di fiori e erbette povere - una fontanella in bronzo - dei gatti che inarcano il dorso - una tendina di pizzo antico alla finestra – le armonie cromatiche delle mura antiche - un arco di passaggio in penombra ..con finale di luce – una, due, tre seggiole impagliate disposte a cerchio – porte con battenti di bronzo con arco e chiave di volta – una rosa rampicante audace – una chiesetta sconsacrata ..tutte “penombre” di vivida luce. Le lanterne, che ora rischiarano di notte gradini sconnessi e abbandonati, solo qualche tempo fa davano luce ai piedi degli uomini che tornavano a casa dopo il lavoro, dove la sposa e i bambini li attendevano per la festa del ritorno serale. Il mio passo sfiora con il timore di chi ha paura di far male ai tanti giardinetti poveri che, distanziati solo da pochi gradini, innalzano ancora il piccolo/gran pavese dei loro colori e profumi, segno della voglia di vivere e della tenerezza dei pochi che sono rimasti. Le fontanelle in bronzo gocciolano ancora qualche stilla d’acqua che cadenzano il vivo silenzio. Una volta, erano luoghi privilegiati d’incontro dove le donne attingevano acqua, i passanti si dissetavano senza timore di ..essere intossicati, gli uomini giocavano una partita a carte mannaggiando i soliti santi e, per i giovani, era punto d’incontro dove si scambiavano giuramenti..

Tuesday 5 June 2012

Una come te - Cesare Cremonini

"Una come te", bella canzone di Cesare Cremonini tratta dal suo nuovo album La teoria dei colori

Saturday 2 June 2012

La preparazione alla maturita'

Lorenzo, alias Corrado Guzzanti, si prepara a sostenere gli esami di maturita' - in maniera non proprio matura - in questo episodio di Avanzi di inizio anni novanta:

Saturday 26 May 2012

Statue danzanti

Una cara amica che preferisce rimanere nell'anonimato mi ha inviato una sua riflessione su una poesia di Alda Merini, candidata al premio Nobel per la letteratura 2001:
Io non ho bisogno di denaro, ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino, all'orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia, la pesantezza delle parole, che risveglia, le emozioni e dà colori nuovi, (Alda Merini)
Questo e' il suo commento:
Lo aveva già detto “Qualcuno” che “non si vive di solo pane ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio ” la poetessa lo conferma con la sua esperienza di vita, esperienza che è anche la nostra, che ognuno di noi ha vissuto o vive nella quotidianità delle ore. E’ un bisogno ancestrale proiettato nel cosmo. Nessun bene materiale “appaga” quanto un sentimento. Si può andare in giro in un mercato immenso dove si può disporre di somme infinite, comprare tutto quello che si desidera e scoprire che ..ci si sente più poveri di quanto si è entrati. Ogni bene che non è condiviso è povertà, anzi miseria nera. Tutti abbiamo il bisogno insopprimibile di tenerezza, di un moto del cuore dell’altro/a che alimenti la nostra voglia di vivere, che appaghi la sete d’infinito. Con originalità stupefacente la poetessa pensa ai fiori trasformati in pensieri d’amore e non viceversa, e continua con un elenco di un audacia poetica densa di incantante stupore. Le parole di cui abbiamo necessità non devono essere banali, ma scelte con la sapienza del cuore. Essendo poi fatti di carne e spirito, anche i nostri sensi non possono essere sempre traditi, SI all’astratto e all’invisibile, ma ogni tanto abbiamo bisogno di quei due cerchi luminosi chiamati occhi che cercano noi….solo noi, di una mano che stringa la nostra per costruire “la casa più piccola e più grande” che un uomo e una donna possano costruire insieme. I nostri sogni potrebbero trovare accoglienza in un albero tra scoiattoli, gnomi e monaci oranti. Le rose, splendore dei giardini sono bellissime, ma una umana presenza infinitamente più bella. Un “bouquet di Presenze” poi, ha un valore e una bellezza infinitamente più grande di uno di rose. C’è anche chi dona melodie ma …quale ?. Di musica bella anzi “divina” ne esiste quasi quanto le stelle, ma il genio poetico ne chiede una che …faccia danzare le statue. Chi ha mai visto una statua - emblema stesso dell’immobilità - …danzare. Beninteso è solo una metafora, ma è talmente calzante che, con gli occhi del cuore, riesce a farci vedere tutte le statue di cui abbiamo memoria… intrecciare danze . Poi vengono chiamate in causa… le stelle - “le tacite stelle” di Pascoli - che diventano messaggeri di parole d’amore appena sussurrate nelle orecchie sempre attente degli amanti.

La donna perfetta

La donna perfetta interpretata da Angela Finocchiaro nella trasmissione la TV delle ragazze, andata in onda sul finire degli anni ottanta

Sunday 20 May 2012

Poesia di Cecco Angiolieri - S'i' fosse fuoco, arderei 'l mondo

Questa e' la poesia a cui si e' ispirato Corrado Guzzanti nelle vesti del poeta Robertetti. La poesia e' contestualizzata tra il 1200 e il 1300 e la presento sia in versione originale che nella traduzione in italiano moderno:
S'i' fosse fuoco, arderei 'l mondo s'i' fosse vento, lo tempestarei s'i' fosse acqua, i' l'annegherei s'i' fosse Dio, mandereil' en profondo s'i' fosse papa. allor sarei giocondo ché tutti cristiani imbrigarei s'i' fosse 'mperator, ben lo farei: a tutti taglierei lo capo a tondo. S'i' fosse morte, andarei a mi' padre s'i' fosse vita, non starei con lui: similemente faria da mi madre. S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui torrei le donne giovani e leggiadre: le zop[p]e e vecchie lasserei altrui.
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se io fossi fuoco brucerei il mondo se io fossi vento, scatenerei la tempesta su di esso; se io fossi acqua, lo farei sprofondare; se io fossi il papa, sarei contento, perche' metterei nei guai tutti i cristiani. Se fossi imperatore, sai che farei? Taglierei la testa a tutti quelli che mi stanno intorno Se io fossi la morte, andrei da mio padre; Se io fossi la vita, fuggirei da lui; nello stesso modo farei con mia madre. Se fossi Cecco, come sono ed ero, prenderei le donne giovani e belle: e quelle brutte e vecchie le lascerei agli altri.

Fantozzi al ristorante giapponese

Le peripezie di Fantozzi al ristorante giapponese con la signorina Silvani

Friday 11 May 2012

Sgarbi - cinque dipinti

Nel corso della trasmissione "Le Storie" di Corrado Augias, il critico d'arte Vittorio Sgarbi illustra cinque celebri dipinti di donne: "L'Annunciazione" di Antonello, "la danae" di Gustav Klimt, "la madonna dei pellegrini" di Caravaggio, "la leda e il Cigno" di Sodoma (Copia Leonardo), "Donna allo specchio" di Ferruccio Ferrazzi.

Le poesie di Brunello Robertetti

Corrado Guzzanti interpreta Brunello Robertetti intento nella recitazione delle sue poesie strampalate

Sunday 6 May 2012

Fantozzi e l'assenteismo

Questo brano e' tratto da Fantozzi subisce ancora e si prende gioco dell'assenteismo nell'amministrazione statale pubblica:

Saturday 5 May 2012

Intervista a Erri De Luca - Otto e Mezzo

Ecco un breve spezzone di un'intervista al poeta Erri De Luca sulla situazione dei suicidi in Italia dovuti alla recessione, purtroppo non disponibile per intero sulla rete:

Friday 27 April 2012

Avanzi - La pubblicita'

Avanzi e' un programma di genere comico/satirico andato in onda negli anni 90. Ecco tre spezzoni in cui viene presa di mira la pubblicita' sui corsi di lingue ">

Wednesday 25 April 2012

Fantozzi e la televisione

Cliccate su questo link per guardare un divertente spezzone che ha come protagonista Fantozzi schiavo della televisione:

Monday 26 March 2012

Tattica e Strategia

Tattica e Strategia e' una delle poesie piu' famose del poeta uruguayano Mario Benedetti, figlio di immigrati italiani.

La mia tattica è guardarti

imparare come sei

volerti come sei

la mia tattica è parlarti

costruire con parole

un ponte indistruttibile

la mia tattica è rimanere nel tuo ricordo

non so come

né so con quale pretesto

ma rimanere in te

la mia tattica è essere franco

e sapere che tu sei franca

e che non ci vendiamo simulacri

affinché tra i due

non ci sia teloni

né abissi

la mia strategia è

invece

molto più semplice

e più elementare

la mia strategia è

che un giorno qualsiasi

non so con che pretesto

finalmente tu abbia bisogno di me.

Sunday 26 February 2012

BandaBardò - Se mi rilasso collasso

Una canzone dei BandaBardò, gruppo fiorentino di rock e folk, il cui nome e' un omaggio a Brigitte Bardot



Attenziò
Concentraziò
Ritmo e
Vitalità
Devo dare di gas
voglio energia
metto carbone e follia
se mi rilasso, collasso
mi manca l'aria e l'allegria perciò...
Attenziò...
Odio il pigiama e vedo rosso
se la terra mi chiama non posso
restare chiuso fra quattro mura
ho premura di vivere perciò...
Attenziò...
Sto fermo un giro non passo dal via
piuttosto non gioco e vado via
fuori dal vaso fuori di testa
ho sempre un piede sul motore
Attenziò...

Friday 10 February 2012

Stefano Maiuolo - La tragica verita'



Con la Tragica verita' Stefano Maiuolo partecipa al Festival di Sanremo di quest'anno. Ecco il testo della canzone:

Ora
sento arrivare
un’emozione, un’astuta illusione
riempirmi la vita, una piantagione immensa di cose
pericolose
che mi trasportano lungo un sentiero tortuoso
che tanto senso non ha. Ma cosa sarà?

e sarà intensa ma breve la soddisfazione
che a lungo potrà condurmi alla morte
che dico la sorte ha voluto così
e se sono qui è ora che aggiro,
non voglio soffrire.

Ora
sento partire
un pericoloso impulso che genera il cuore
mosso da tanta passione per la mia ancella
che ora sta in cella e un po claustofobrica è la repressione,
gli dà ossessione ma cosa sarà? Ma cosa sarà?

e sarà intensa ma breve la soddisfazione
che a lungo potrà condurmi alla morte
che dico la sorte ha voluto così e se sono qui

Ora che scorgo lontano la visione è schiarita,
ha tutto un perchè, sembra essere quasi diversi,
un po’ meno fessi e più forti di te
Di te che non hai alcun senso e distruggi la voglia
di avere un perché
Quando tutto a te sembra finito
è solo l’inizio del mio canto per te

e sarà lunga la vita nell’arte infinita
che un mondo potrà restituire l’immagine piena,
della verità, senza illusioni e le frustrazioni,
nuovo singolo e immagine di una giovane soluzione,
tragica rivoluzione
ma eccoci qua,
cosa sarà la verità?

Una poesia di Emanuel Carnevali - Quand' e' passato

Io pensavo fosse una lunga gita in barca

su un lago tranquillo: intorno i salici piangenti

lasciavano cadere nell'acqua le chiome, e fra quelle chiome,

i raggi che il sole andandosene, aveva dimenticato. Ma ora

che e' passato, so che era un fiume travolgente e fragoroso,

che distruggeva tutto, tutto. Nell'anima non mi e' restato che

un cespuglio, che oscilla e ondeggia al vento come i capelli di

una strega, che sibila, che maledice il vento come il braccio

spaventoso di una strega, ed e' ricordo

Il ritorno di Montalbano


Da sabato 11 febbraio ritorna l'ispettore Montalbano (ringrazio Elaine per la segnalazione!). Il primo episodio sara' Il ladro di merendine, qui di seguito trovate il link del sito della BBC 4 con tutti i dettagli:
http://www.bbc.co.uk/programmes/b01c6dsd

Wednesday 1 February 2012

Un aforisma di Sant'Agostino

E vanno gli uomini ad ammirare le vette dei monti, ed i grandi flutti del mare, ed il lungo corso dei fiumi, e l'immensità dell'Oceano, ed il volgere degli astri... e si dimenticano di se medesimi

Men go abroad to wonder at the heights of mountains, at the huge waves of the sea, at the long courses of the rivers, at the vast compass of the ocean, at the circular motion of the stars, and they pass by themselves without wondering

Saturday 21 January 2012

Casa in vendita





















Se qualcuno è interessato all'acquisto di questa proprietà situata a Gessopalena in Abruzzo mi scriva pure e fornirò maggiori dettagli, è in vendita per 105,000 euro o £85,000 sterline. Ecco alcuni dati in inglese:

Descrizione

large detached rustic house and outbuildings (former wine Inn) with a beautiful view of the mountains

3270 square meters' grounds

located in a beautiful secluded quiet area by the Abruzzo Mountains (7 kilometers)

654 meters above sea level

at 800 metres from the town of Gessopalena in the Abruzzo region

plenty of fresh air and proximity to the seaside (35 kilometers). The area's natural beauty spots include:

the river Aventino
the Sant'Angelo lake
the moutain chain Maiella
Romans excavations
the spectacular Cavallone grotto

at 1.15 hours distance from Pescara's International airport
















Se qualcuno è interessato ad acquistare questa proprietà situata a Gessopalena in Abruzzo mi scriva pure e fornirò maggiori dettagli, è in vendita per 95,000 euro ovvero circa £75,600 sterline