Saturday 9 June 2012

Sentinelle di montagna

Una riflessione sui paesini di montagna e le loro viuzze, scritto da un'amica che preferisce rimanere nell'anonimato:
Amo le viuzze dei paesini. La mia non è mai una semplice passeggiata o una curiosità turistica “mordi e fuggi”. In un vicolo cerco sempre la “full immersion” nell’Invisibile che – come Pollicino - lascia tracce per segnare il sentiero: una briciola di quà un altra di là, per proseguire con sicurezza verso il …ritorno/nuova/partenza. I “segnapercorso” sono elementi semplici e..di semplice identificazione: una lanterna - dei vasi di fiori e erbette povere - una fontanella in bronzo - dei gatti che inarcano il dorso - una tendina di pizzo antico alla finestra – le armonie cromatiche delle mura antiche - un arco di passaggio in penombra ..con finale di luce – una, due, tre seggiole impagliate disposte a cerchio – porte con battenti di bronzo con arco e chiave di volta – una rosa rampicante audace – una chiesetta sconsacrata ..tutte “penombre” di vivida luce. Le lanterne, che ora rischiarano di notte gradini sconnessi e abbandonati, solo qualche tempo fa davano luce ai piedi degli uomini che tornavano a casa dopo il lavoro, dove la sposa e i bambini li attendevano per la festa del ritorno serale. Il mio passo sfiora con il timore di chi ha paura di far male ai tanti giardinetti poveri che, distanziati solo da pochi gradini, innalzano ancora il piccolo/gran pavese dei loro colori e profumi, segno della voglia di vivere e della tenerezza dei pochi che sono rimasti. Le fontanelle in bronzo gocciolano ancora qualche stilla d’acqua che cadenzano il vivo silenzio. Una volta, erano luoghi privilegiati d’incontro dove le donne attingevano acqua, i passanti si dissetavano senza timore di ..essere intossicati, gli uomini giocavano una partita a carte mannaggiando i soliti santi e, per i giovani, era punto d’incontro dove si scambiavano giuramenti..

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