Saturday 26 May 2012

Statue danzanti

Una cara amica che preferisce rimanere nell'anonimato mi ha inviato una sua riflessione su una poesia di Alda Merini, candidata al premio Nobel per la letteratura 2001:
Io non ho bisogno di denaro, ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino, all'orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia, la pesantezza delle parole, che risveglia, le emozioni e dà colori nuovi, (Alda Merini)
Questo e' il suo commento:
Lo aveva già detto “Qualcuno” che “non si vive di solo pane ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio ” la poetessa lo conferma con la sua esperienza di vita, esperienza che è anche la nostra, che ognuno di noi ha vissuto o vive nella quotidianità delle ore. E’ un bisogno ancestrale proiettato nel cosmo. Nessun bene materiale “appaga” quanto un sentimento. Si può andare in giro in un mercato immenso dove si può disporre di somme infinite, comprare tutto quello che si desidera e scoprire che ..ci si sente più poveri di quanto si è entrati. Ogni bene che non è condiviso è povertà, anzi miseria nera. Tutti abbiamo il bisogno insopprimibile di tenerezza, di un moto del cuore dell’altro/a che alimenti la nostra voglia di vivere, che appaghi la sete d’infinito. Con originalità stupefacente la poetessa pensa ai fiori trasformati in pensieri d’amore e non viceversa, e continua con un elenco di un audacia poetica densa di incantante stupore. Le parole di cui abbiamo necessità non devono essere banali, ma scelte con la sapienza del cuore. Essendo poi fatti di carne e spirito, anche i nostri sensi non possono essere sempre traditi, SI all’astratto e all’invisibile, ma ogni tanto abbiamo bisogno di quei due cerchi luminosi chiamati occhi che cercano noi….solo noi, di una mano che stringa la nostra per costruire “la casa più piccola e più grande” che un uomo e una donna possano costruire insieme. I nostri sogni potrebbero trovare accoglienza in un albero tra scoiattoli, gnomi e monaci oranti. Le rose, splendore dei giardini sono bellissime, ma una umana presenza infinitamente più bella. Un “bouquet di Presenze” poi, ha un valore e una bellezza infinitamente più grande di uno di rose. C’è anche chi dona melodie ma …quale ?. Di musica bella anzi “divina” ne esiste quasi quanto le stelle, ma il genio poetico ne chiede una che …faccia danzare le statue. Chi ha mai visto una statua - emblema stesso dell’immobilità - …danzare. Beninteso è solo una metafora, ma è talmente calzante che, con gli occhi del cuore, riesce a farci vedere tutte le statue di cui abbiamo memoria… intrecciare danze . Poi vengono chiamate in causa… le stelle - “le tacite stelle” di Pascoli - che diventano messaggeri di parole d’amore appena sussurrate nelle orecchie sempre attente degli amanti.

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